Il riposo è il condimento che rende dolce il lavoro

Spero che queste parole di Plutarco si rivelino corrette, perché il tempo che mi separa dalla partenza dell’Echappee Belle sarà all’insegna del riposo. Che servano a rendere più piacevole la fatica che inevitabilmente mi aspetterà in Francia non lo credo possibile, ma mi piace pensare che quando sarò demolito sui sentieri d’oltralpe potrei trovare conforto dalla bellezza dei paesaggi.

Ho molte aspettative sulla magnificenza di quelle montagne e la curiosità è pienamente riequilibrata dalla legittima preoccupazione per l’impegno richiesto. Dopo quasi 10 anni e una sessantina di gare all’attivo pur con la massima umiltà e consapevolezza che non si è mai sicuri di arrivare in fondo, so che a meno di problemi particolari anche gare lunghe come una LUT non sono fuori dalle mie possibilità, se non altro per averne già chiuse un paio. In questo caso invece partirò con l’incognita data dalla totale ignoranza del tracciato, ben consapevole però della fama di cui gode l’Echappee Belle, cioè quella di gara tosta e che non fa sconti, tanto da vedere ogni anno al traguardo meno della metà dei partenti.

Sarà perciò con un misto di entusiasmo e preoccupazione che mi accingerò al via, sperando di suonare la campana finale dopo i due giorni che prevedo possa impiegare per colmare i 150 km e 11500 metri di dislivello positivo che separano lo start e la finish line. Sono soddisfatto per essere riuscito ad allenarmi con costanza e dedizione da gennaio, per essere riuscito ad essere sufficientemente continente fino a questo punto dell’estate e mi auguro di non svaccare nelle due settimane di ferie che precedono la gara. E comunque è bello avere ancora la voglia e la garra di mettersi in gioco, nonostante eufemisticamente non sia il più giovane tra i trail runners. Come dice il maestro Brunori troppo “rischio calcolato toglie sapore pure al cioccolato” perciò si prova, senza troppi problemi, e rifacendomi al motto di un altro grande del secondo millennio l’importante è mantenere “grande umiltà e massima ironia”.

P.S.

Nella venticinquesima puntata della serie 06/07 di Cordialmente (programma su Radio Deejay condotto da Elio e le Storie Tese e Linus) Tanica spiega per sommi capi l’origine di “sempre con la massima ironia.”
Sostanzialmente racconta che era stato colpito da una scena porno di particolare crudezza di cui Siffredi aveva fatto parte e che gli stava descrivendo, e Siffredi lo rassicurò dicendo “Sergio, ovviamente sempre tutto fatto con grande umiltà e la massima ironia”.

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