Crown power

E sulla via per la LUT un altro mattoncino è stato collocato al proprio posto. Come da 8 anni a questa parte un gruppo di amici svolge una salutare (per il fisico e per lo spirito) passeggiata di circa 60 km da Zevio al Santuario di Madonna Della Corona. Quest’anno il casuale evento ha visto coinvolti una trentina di “pellegrini” tra i quali 6 Fagiani (Spina, Perbe, Dic, Bosca, Tonno e Giulio Foscolo) che in modo più o meno gaudioso hanno utilizzato 16 ore continuate per costeggiare l’Adige fino a Villa Buri, attraversare San Michele, spostarsi in Valpantena, salire a Stallavena, Sant’Anna D’Alfaedo e Fosse, planare a Peri e dopo aver attraversato la Valdadige salire in penitente (per le gambe) e ordinata fila lungo i centinaia di gradini che portano verso la Basilica più amata dagli zeviani (che sono andati almeno una volta in colonia a Spiazzi). La parte classica di “pellegrinaggio” è stata come sempre bella ma al tempo stesso per me ormai noiosa (sette volte cominciano a essere sufficienti per lenire l’entusiasmo). Per mettere un po’ di pepe alla giornata e soprattutto per far fruttare le ore camminate fino a Brentino abbiamo deciso (io, il Dic, il Perbe e Bosca) di allungare il giro e di salire al Telegrafo. Lo feci già due anni fa e mi ha sempre dato soddisfazione pensare di essere uscito di casa e aver raggiunto camminando il Baldo. Rifarlo in compagnia aumenta la soddisfazione e così a Brentino, all’attacco della scalinata, allo scadere della 15a ora, in tre (il Bosca ha preferito accasciarsi alle porte di Sant’Anna D’Alfaedo tanto di non trascorrere ulteriore tempo con me) ci siamo vestiti da trail ed abbiamo iniziato la salita. Vi tralascio il racconto del Baldo fiorito (giardino d’Europa, due palle così fatte dal Dic), dell’asfalto massacrante fino a Malga Ime,

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Lungo la strada tra Spiazzi e Malga Ime. Il Perbe si sta svegliando

della salita pazzesca da Valfredda, del dolce buonissimo al Chierego, del vino buonissimo al Telegrafo,

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Al Telegrafo

tralascio anche il racconto del Perbe che dorme finchè cammina (senza inciampare !!) e del Dic che evoca di quando si infrattava con la moglie del Perbe in Colonia qundo era  animatore in parrocchia. Tralascio inoltre anche la sorprendente vitalità dimostrata dal gruppo al momento in cui da strada siamo passati a sentiero (ormai siamo solo trail runner) tanto di scendere dal Rifugio Barana a Novezza in mezz’ora (dopo 21 ore e mezza di vagabondaggio). Tralascio infine anche la soddisfazione di fare tutto ciò con lo spirito di cameratismo che si instaura tra chi condivide così tanta fatica per così tante ore. Quello che non posso tralasciare è però questo: ma quanto bella è la maglietta senza maniche alla Mark Landers ?? Ne facciamo una Fagiana ?

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