Raccontami una storia

Oggi mi è venuta voglia di raccontarvi una storia. E la voglia mi è venuta seguendo il blog di Gary Robbins (di cui vi ho già parlato) che riproverà a terminare la Barkley 100 dopo la delusione dello scorso anno. Mancano pochi giorni alla Barkley e mi sono detto: perchè non raccontarvela più in dettaglio ?

Tutto parte nel 1977, o meglio il 4 aprile del 1968. Martin Luther King, un uomo con un sogno, il leader del movimento non violento per i diritti dei negri americani si affaccia alla finestra del Lorraine Motel e viene ucciso da un balordo pluricondannato che risponde al nome di James Earl Ray. Tralascio le vicende di Ray (fuga e cattura) per ritrovarlo nel Tenenssee nel giugno di nove anni dopo gradito ospite della prigione di Brushy Mountain, nell’impervio intrico delle colline del sud est degli Usa. Qui il nostro Earl evade con altri 5 compagni di prigione, evita la strada asfaltata e si dà alla macchia  per venire catturato 55 ore più tardi, dopo aver percorso ben….8 miglia. Avete letto bene, 13 miseri chilometri in 3 giorni di latitanza !! A questo punto il fedele racconto storico lascia spazio nella mia mente al racconto parzialmente fantasioso e mi vedo un tipico abitante delle zone rurali americane mentre al bar commentando con gli amici l’accaduto dice: io nello stesso tempo di miglia ne avrei fatte almeno 100. Questo fantomatico americano in realtà esiste e si chiama Gary Lazarus Lake Cantrell

Lazarus
Gary Lazarus

Io mi chiedo che genio alberghi in questo visionario personaggio, che idea abbia del mondo uno così, fatto stà che nel 1986 ha inizio la prima Barkley marathon. Allora non c’era la rete, nessuna cassa di risonanza per gli arditi iscritti e tanto meno nessuna gloria per chi riesca a terminare la gara anche perchè fino al 1995 di finisher non se ne vede neanche uno (a dire il vero uno c’è nel 1988, ma in quell’anno la gara è di “sole” 55 miglia da percorrersi in 36 ore) di certo a causa di un regolamento leggermente….selettivo. E allora vediamole queste regole del gioco che rendono difficile la partecipazione e sopprattutto l’essere annoverato tra i finisher (solo 14 persone dal 1986 ad oggi). Se un Fagiano vuole partecipare deve scrivere a Lazarus (e quando dico scrivere intendo con carta e penna, che non esiste un sito internet o altra forma di connettività 2.0) e spiegargli perchè dovrebbe essere scelto. Alla lettera si allega 1,60 $ (uno, sessanta centesimi !!) e se si viene scelti si viene convocati con una “lettera di condoglianze” in Tennessee per i primi di aprile . Si deve portare con se una targa automobilistica della zona di provenienza (è un vezzo di Lazarus)

XXX BARKLEY-MARATHON_APS_092.JPG S OUT USA TN
Lazarus e le sue targhe

e si alloggia in campeggio nella zona della partenza/arrivo (c’è una sbarra in ferro).

Partenza Barkley
Partenza

Dalla mezzanotte del giorno della partenza gli eletti (ogni anno massimo 35 atleti) possono udire il suono di una conchiglia: da quel momento tutti i partecipanti alla 100 miglia o i partecipanti della più corta 60 miglia (detta ironicamente fun run, che miete quasi lo stesso numero di vittime della sorella maggiore) hanno un’ora di tempo per presentarsi al via. Lo start è dato da Lazarus nel momento in cui si accende una sigaretta (con buona pace degli antitabagisti). La gara è divisa in 5 blocchi da 20 miglia (totale circa 160km e 20000 m di D+), per percorrere ognuno dei quali si hanno al massimo 12 ore di tempo. Due blocchi si percorrono in senso orario, due in senso antiorario ed il quinto a scelta dei pochi concorrenti che ci arrivano. Il percorso cambia ogni anno ed è segnato su una cartina data agli atleti. Non ci sono ristori ma solo due punti acqua in ogni giro. I concorrenti infine devono trovare lungo il percorso ad ogni giro un certo numero di libri nascosti, dal quale dovranno strappare una pagina (quella del proprio pettorale). Ad ogni giro agli atleti viene dato un pettorale diverso. Chi impiega più tempo del lecito viene fermato ma i ritirati devono tornare alla partenza da soli, accompagnati dal suono di una tromba che intona Taps”, la marcia funebre dell’esercito degli Stati Uniti.   Nella storia c’è gente che ha percorso 3 miglia in 50 ore, un tale, Dan Baglione si è perso e ci ha messo 30 ore per fare 2 miglia, prima di essere ritrovato da due campeggiatori ed essere riportato alla partenza. Infatti il bello della gara è che viene svolta solo per il 10% su mulattiere e sentieri, per il resto si va ad minchiam per cui la media oraria di 2,5 chilometri  che garantirebbe di finire la competizione diventa  per quasi tutti utopica, e nell’intricatissima vegetazione del Tennessee diventa un’impresa anche solo ritornare alla base dopo essersi ritirati !

Percorso Barkley

Ecco amici fagiani, se non sono riuscito a invogliarvi a partecipare nemmeno con questa storia allora non so cosa dirvi. Ci riproverò raccontandovi la genesi di qualche altra super classica gara degli USA, sperando che un giorno qualcuno di noi varchi l’oceano in cerca di gloria e onori. Nel frattempo faccio il tifo per Gary (lo scorso anno ritirato al quinto ed ultimo giro) ma anche per tutti quelli hanno il fegato per cimentarsi in un’avventura come questa.

Nel frattempo, questo è il trailer di un documentario che si può acquistare in rete. Ovviamente se qualcuno lo facesse, me lo passi !

 

 

 

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