BUONA FINE E BUON INIZIO

Non sarei un inguaribile romantico se non indugiassi come tanti al bilancio di fine anno, ovviamente inteso alla pratica del Trail Running e a quanto ruoti attorno ad essa.

Il 2022 per me è stato un anno molto positivo per quanto riguarda la corsa, forse il migliore di sempre, perchè in virtù dell’esperienza sono riuscito ad allenarmi (e molto) e pure a divertirmi (e molto), questo grazie alla diversificazione delle uscite andando a mescolare corsa, escursionismo e alpinismo. Tutto ciò ovviamente quasi sempre assieme a tante persone che mi hanno accompagnato, pur non scordando alcune uscite solitarie che mi hanno aiutato in quella che poi è stata la settimana più solitaria della mia vita; quella della Swisspeaks. Dal punto di vista emozionale ed emotivo quest’ultima rappresenta la gara più bella, difficile ed appagante che io abbia mai intrapreso e sono veramente felice di aver avuto l’idea di provarla, seppur da solo e seppur in ambiente lontano e differente dal contesto italiano. Tutto ciò mi ha allargato le vedute tanto che pure nel 2023 punterò ad una gara all’estero dove probabilmente sarò “solo” in partenza. Senza arrivare a numeri da top runner, il Garmin mi notifica che il 2022 mi ha visto impegnato in 137 attività con 2420 km percorsi, grazie ai quali ho guadagnato un dislivello totale di 117.000 m. La cosa che mi stupisce è la media di 200 km al mese, più di quella di 17,8 km ad uscita. Nessun mese mi ha visto correre per meno di 130 km (e pure questo per me è un record). Se usciamo dall’ottica corsa, sempre il Garmin mi racconta di 5.200.000 passi totali (una media di 13.895 al giorno), che mi hanno permesso di percorrere 4400 km (12 km al giorno) a piedi nel 2022. Non faccio l’ambientalista e tralascio il calcolo di CO2 risparmiata rispetto ad averli percorsi in macchina.

Ed ora i propositi per il 2023: innanzi tutto spero di rimanere sano e divertirmi. Ho pensato a 6 gare nuove, grazie alle quali andare a vedere alcune zone mai visitate (Chianti e Alpi Giulie), ritornare in zone già viste ma con gare nuove (Val D’Aosta e Prealpi Trevigiane) e una puntata in Francia nella zona della Savoia se riuscirò ad essere iscritto. Cercherò inoltre di continuare la buona pratica delle uscite di Trail Alp, e dopo Presanella, Adamello, Bureloni e Cima Scarpacò salite negli scorsi anni, spero di girare altri 3000 delle Dolomiti e delle Alpi e togliermi qualche soddisfazione anche in questo ambito. Se qualche Fagiano avrà idea di chiudere i conti con qualche gara in Valdaosta in sospeso o altri vorranno andare a provare la stessa gara, farò di tutto per andare a tifarli. E con questo ultimo proposito auguro a tutti un anno di corse fantastiche, grazie alle quali si rendano necessari ettolitri di birra per togliersi la sete e festeggiare vittorie e lenire sconfitte. L’importante, come diceva “il maestro” in una sua famosa canzone è lasciare che l’animale che è dentro di noi ci renda schiavo della nostra passione, qualunque essa sia, trail o figa. O entrambe

 

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